Nel 3° trimestre 2021 -350 mila occupati rispetto allo stesso periodo del 2019. Donne e giovani i più penalizzati
Il lavoro autonomo fa fatica a tornare ai livelli pre-pandemia. Secondo un’analisi della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro basata sui dati Istat, nel 3° trimestre 2021, l’occupazione autonoma ha registrato un calo di 350 mila occupati rispetto allo stesso periodo del 2019. A risentirne di più, le donne (-131 mila) e i giovani (-223 mila nella fascia di età tra i 40 e i 49 anni), mentre tra i settori, quello più colpito, è il commercio con una perdita di oltre 190 mila autonomi. A penalizzare ancor di più questo mondo è la diversità di tutela rispetto al lavoro dipendente a tempo indeterminato. Cosa aspettarsi, dunque, dal 2022? “Le prospettive per i primi mesi del nuovo anno lasciano ampi spazi di incertezza a causa delle conseguenze economiche legate all’emergenza sanitaria”, dichiara Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro. “C’è bisogno di avviare una seria riflessione attorno ai liberi professionisti, perché è il lavoro autonomo a generare quello dipendente”, conclude.
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