![Garante Privacy: rinviata l’entrata in vigore delle regole su gestione e-mail dipendenti](https://www.consulentidellavoro.pe.it/wp-content/uploads/2024/03/garante-privacy-rinviata-lentrata-in-vigore-delle-regole-su-gestione-e-mail-dipendenti.jpg)
Avviata una consultazione pubblica di 30 giorni con datori di lavoro ed esperti del settore sui termini di conservazione dei metadati
Differita dal Garante Privacy l’entrata in vigore delle linee guida del documento di indirizzo relativo alla conservazione dei metadati delle e-mail dei dipendenti, emanato con il provvedimento del 6 febbraio scorso. Contestualmente, l’Autorità ha avviato una consultazione pubblica con datori di lavoro, pubblici e privati, sulla congruità del termine di conservazione degli stessi metadati degli account dei servizi di posta elettronica dei lavoratori. È quanto si legge in un avviso pubblicato dallo stesso Garante sul proprio sito il 27 febbraio, nel quale si specifica che sia i datori di lavoro che gli esperti della disciplina di protezione dei dati e tutti i soggetti interessati avranno a disposizione 30 giorni, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento, per inviare all’Autorità le proprie osservazioni, i commenti, le informazioni, le proposte e tutti gli elementi ritenuti utili, tramite posta ordinaria o alle caselle protocollo@gpdp.it oppure protocollo@pec.gpdp.it. Nel dettaglio, il documento di indirizzo “Programmi e servizi informatici di gestione della posta elettronica nel contesto lavorativo e trattamento dei metadati”, indicava in 7 giorni, estensibili di 48 ore per comprovate esigenze, il periodo massimo di conservazione dei metadati degli account dei servizi di posta elettronica dei lavoratori (giorno, ora, mittente, destinatario, oggetto, dimensione dell’e-mail). Come specificato nell’avviso, proprio per rispondere alle numerose richieste di chiarimenti ricevute, il Garante ha disposto il rinvio dell’efficacia dello stesso documento, promuovendo una consultazione pubblica su forme e modalità di utilizzo che renderebbero necessaria una conservazione dei metadati superiore a quella ipotizzata nelle linee programmatiche.
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