
Pubblicate le risposte del Ministero sulle misure agevolative per la R&S
Online i chiarimenti del Ministero per le Imprese e il Made in Italy sugli Accordi per l’innovazione 2025. Si tratta delle agevolazioni in favore di imprese che realizzano interventi di ricerca e sviluppo di rilevante impatto tecnologico, per le quali sarà possibile presentare domanda dal 14 gennaio 2026 al 18 febbraio 2026, come stabilito dal decreto direttoriale del 27 ottobre scorso. Le risposte alle Faq pubblicate sul sito del Mimit affrontano sette temi principali: soggetti, progetti e costi ammissibili, modalità e termini per la presentazione delle domande, istruttoria e valutazione delle domande, agevolazioni concedibili e accordi quadro.
Quanto al primo punto, si chiarisce, tra l’altro, che la collaborazione tra i soggetti proponenti può assumere la forma contrattuale dell’ATS o del RTI ma che queste sono ammissibili solo come forme contrattuali di collaborazione per la presentazione di un progetto e non possono essere dirette beneficiarie delle agevolazioni. Sul tema delle sedi si specifica che, ai fini della concessione degli incentivi, rileva l’unità in cui si realizzerà l’iniziativa e non quella legale, se diversa. Per i soggetti non residenti in Italia, la sede secondaria sul territorio nazionale è richiesta entro la prima erogazione delle agevolazioni. Quanto alle caratteristiche dei progetti ammissibili, il Ministero specifica che le anche attività di realizzazione di prototipi e progetti pilota sono agevolabili purché siano rispettati i parametri previsti dal DM del 4 settembre 2025.
In tema di cumulabilità degli aiuti si sottolinea che gli incentivi sono fruibili insieme a eventuali altre agevolazioni, a patto che queste ultime non siano considerate aiuti di Stato. In ogni caso il cumulo non può eccedere il limite delle spese e dei costi sostenuti. Infine, si specifica che è possibile agevolare progetti di ricerca e sviluppo anche nelle aree in cui le Amministrazioni locali non abbiano sottoscritto Accordi quadro, “nei limiti delle risorse finanziarie disponibili per il territorio nazionale”.
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